Il Racconto degli Spiriti del Lago o delle Sorelle Streghe del Dymrak
Quanto segue è la trascrizione del racconto di Darcassan Olenaris, il condottiero del clan Vyalia che guidò la sua gente nell’ultimo tratto della migrazione attraverso le Cime Nere, per poi condurlo nelle profondità delle foreste del Dymrak ed infine sull’altopiano.
Il grande condottiero capì immediatamente di trovarsi in una territorio fuori dal comune, non appena i suoi occhi si posarono sulle acque brumose. Era una terra vergine ed incontaminata, dove gli orgogliosi sempreverdi abbarbicati sulle morbide colline circostanti, cedevano il passo ai grandi salici che con le loro cascate di foglie caduche, baciavano l’acqua cristallina del lago; nei giorni in cui la caligine non serpeggiava sul pelo dell’acqua, essa rifletteva la bellezza di cui era circondata e chiunque vi si specchiasse, riluceva di altrettanta beltà.
Il canto di una moltitudine di uccelli diversi e la silvestre fragranza che si spandeva nell’aria avevano un effetto corroborante per ogni creatura giungesse su quelle sponde, ma il vero segreto di quel luogo incantato erano le acque del lago stesso, perché pareva potessero guarire dalle ferite e dalla stanchezza gli esseri che vi si abbeveravano.
La fonte di quel portento proveniva dalla boscosa isola al centro del lago, abitata da creature che gli elfi non avevano mai visto prima e che chiamarono Feanin, gli Spiriti dell’Acqua.
Queste creature rassomigliavano in qualche modo alle driadi dei boschi che gli elfi già avevano incontrato, vivendo in simbiosi con il loro stesso ambiente, ma si dimostrarono meno schive verso gli unici umanoidi che avessero mai incontrato e più benigne rispetto alla loro controparte silvana.
Esse erano spiriti dalle fattezze femminili e dalla straordinaria bellezza, che dimoravano sulle sponde del lago fin dai Giorni del Risveglio, quando le razze cominciarono a popolare il mondo; le Feanin erano legate indissolubilmente alle acque dell’altopiano e benché talvolta dimorassero presso i vivaci flutti dei fiumi risalendoli fino alle spumeggianti cascate montane, prediligevano le acque placide e tranquille del lago.
Erano nove sorelle, gemellate a coppie tranne le primogenite che erano in tre, generate dallo stesso pensiero nel medesimo istante e come prime della loro stirpe. I nomi delle maggiori erano Grienna, Grizzelda e Glinda; i nomi delle minori erano rispettivamente Merga e Marilda, Evanora ed Ersula, Tamsina e Tarsilla.
Oltre ad essere delle guaritrici, attività che svolgevano grazie all’acqua del lago, esse erano anche delle veggenti, in quanto la loro affinità con questo elemento primordiale, le collegava al mondo onirico ed esse avevano delle visioni che gli elfi definivano come dei sogni ad occhi aperti.
La più aperta e disponibile tra queste ninfe acquatiche era Grienna, la quale divenne molto amica di Darcassan e del suo popolo, al punto che con il tempo, convinse le sorelle ad accettare sempre più spesso gli elfi sulla loro isola e ad imparare gli uni dalle altre.
Si creò così un equilibro di reciproca intesa e vantaggio: i Vyalia chiedevano consulto alle ninfe su sogni e visioni, gli elfi per contro, portavano loro ninnoli e oggetti magici, insegnando alle sorelle l’utilizzo della Trama. In quanto spiriti della natura, le Feanin utilizzavano la magia in modo spontaneo secondo la loro naturale inclinazione e rimasero sorprese che l’arte di manipolare la Trama potesse essere studiata ed appresa.
Nel corso del tempo, i rapporti tra i due gruppi si fece molto più stretto: i Vyalia costruirono un castello sull’isola affinché le ninfe potessero custodire le loro cose e studiare i libri di magia che gli elfi fornivano loro, mentre le sorelle padroneggiavano sempre di più l’arte arcana, sviluppando un interesse ed un’abilità sempre maggiore per la divinazione, la chiaroveggenza e la magia elementale.
Più le Feanin crescevano nella conoscenza del mondo e del potere che derivava dall’utilizzo della magia, più la brama di accrescerlo ancora di più aumentava esponenzialmente, al punto in cui le sei sorelle minori iniziarono a desiderare di dominare gli elfi, che singolarmente erano più deboli e di prendere il posto delle maggiori, concependo ognuna ambizioni sue proprie come mai prima di allora era successo.
Esse trovarono un modo subdolo ed ingegnoso per mettere in atto i propri propositi: iniziarono a rubare i sogni degli elfi, utilizzando l’energia che derivava dalle passioni, dalle emozioni, dalle speranze che si sviluppavano nelle menti dei Vyalia.
Preoccupati perchè non riuscivano più a sognare e per l’apatia che si stava impadronendo della loro gente, Darcassan e i suoi chiesero consiglio alle tre sorelle più anziane, le quali scoprirono infine il misfatto delle minori.
Purtroppo, al contrario di quanto fece la più saggia Grienna, Glinda e Grizzelda non redarguirono le sorelle per il terribile atto perpetrato, ma solo per non averle rese partecipi di questo nuovo potere in quanto maggiori di età, biasimandole solo per la mancata condivisione di quella conoscenza e non per il male che questo aveva recato agli elfi.
Ormai consapevoli del tradimento, i Vyalia fuggirono dall’isola e da quel momento essi chiamarono quel luogo il Lago dei Sogni Perduti, mantenendo rapporti esclusivamente con Grienna, unica tra tutte le Feanin a non averli traditi e a continuare la reciproca collaborazione nei secoli a venire.
Quanto alle otto sorelle, esse divennero maliziose e sospettose le une verso le altre ed abbandonarono non solo l’isola per stabilirsi ognuna per conto proprio, ma anche la propria natura di ninfe acquatiche, nascondendosi nei boschi circostanti e ingaggiando una faida con le proprie rispettive gemelle, divenendo schiave del potere e di se stesse, disgustandosi intimamente e provando livore verso ogni cosa bella e sana, perdendo così per sempre grazia e bellezza.
L’unica che non tradì se stessa, limitando il proprio potere al luogo in cui era nata e di cui ormai era la sola signora fu dunque Grienna, la quale per fare ammenda dei danni causati dalle sorelle, decise di proteggere gli elfi e i viaggiatori che sarebbero giunti al lago dal furto dei loro sogni e di vegliare affinché le Streghe del Dymrak, perché tali erano divenute, rimanessero troppo prese nei loro litigi per costituire un problema per il resto del mondo.