Il corpo d’elite dei Forestali Imperiali
Cenni storici
Le antiche cronache dell’Impero di Thyatis e degli Elfi Vyalia, riportano entrambe la data del 204 DI come anno di fondazione dell’unico corpo di ranger riconosciuto universalmente dell’intero continente di Brun: i Mathaure.
La parola deriva dall’elfico Maethar “Combattente”, Taur “Foresta” e la lettera e, che sta ad indicare il plurale del genitivo possessivo per la declinazione di genere, numero e caso appropriata.
La storia di questa leggendaria brigata combattente d’elite, formata da guerrieri elfi e umani, risale però a diversi anni prima della data ufficiale e va inquadrata nella situazione geopolitica in cui versavano i confini occidentali dell’impero.
I Vyalia erano una nazione da secoli consolidata nella regione, stanziati nelle Foreste del Dymrak sul confine tra Thyatis e le terre di Traldara. L’impero invece, una potenza economica e militare nata meno di duecento anni prima ed in forte espansione, stava incrementando il proprio potere nelle terre circostanti e cominciava a volgere lo sguardo ad ovest. Il signore del Consiglio Elfico dei clan, Talandil Calendoron, capì che avrebbe dovuto aprire dei rapporti diplomatici con l’impero, per evitare che gli elfi venissero sopraffatti o assorbiti dalla crescente forza dei thyatiani. Tali sforzi, dapprima timidi e freddi da ambo le parti, fecero un balzo in avanti sul finire del II secolo DI per via dell’invasione dell’Orda del Terrore, una tribù goblinoide che negli anni era cresciuta a dismisura e che a quel tempo, poteva contare su decine di migliaia di guerrieri. L’orda era organizzata sotto il comando di un carismatico ed intelligente sciamano, Granark il Lupo, il quale provava un odio ardente per gli elfi e che aveva riunito a se le molte tribù rivali per invadere i territori degli elfi. Incoraggiato dai primi successi e utilizzando una tattica basata su schermaglie “mordi e fuggi” invece che su battaglie campali, dove la migliore organizzazione dell’esercito Vyalia avrebbe sicuramente avuto la meglio, Granark spinse gli elfi fin oltre il confine traldariano, penetrando nei territori imperiali.
Con le bande da guerra goblin, insolitamente abili
nell’impegnare l’esercito elfico, che scorrazzavano nella foresta martellando senza pietà le sue forze, Talandil si vide costretto a fare appello al governo thyatiano per ricevere assistenza. In risposta, l’Imperatrice Irene I Gleigan inviò nella regione un giovane ma capace ufficiale, distintosi sul fronte interno nella caccia a predoni e banditi: Acastian Obargrim. La campagna militare che seguì durò diversi anni e sotto il comando di Acastian, le forze congiunte dell’impero e dei Vyalia ribaltarono le sorti del conflitto; documenti storici attestano che il giovane ufficiale uccise Granark quando questi schierò le sue forze in un ultimo, disperato assalto alla cittadina di Greenheight. I goblin, con il morale a pezzi, si ritirarono oltre il confine traldariano e vennero ricacciati fino ai recessi occidentali del Dymark. Durante la campagna, Acastian ed i suoi soldati strinsero forti legami con i compagni d’arme elfi, imparando ad affidarsi gli uni agli altri e a condividere le diverse tattiche di battaglia. In particolare, l’ufficiale thyatiano fece amicizia con il signore elfico Talandil Calendoron, che oltre ad essere il leader dei clan, ricopriva il ruolo di comandante in capo delle forze militari Vyalia.
L’elfo nutriva grande interesse e curiosità per questi umani che sembravano avere un’inusitata affinità per il tipo di guerra in cui eccellevano gli elfi e scoprì che la sensazione era reciproca: Acastian imparò non solo il modo di combattere degli elfi, ma anche le loro usanze e tradizioni, divenendo persino un abile oratore nella loro lingua.
Quando il conflitto finì e Acastian tornò alla capitale, consegnò un rapporto al Senato che delineava un grande successo dell’alleanza uomini-elfi; alla luce di quel rapporto, un senatore di nome Diocles Jeroima avanzò una proposta audace: erano intenzionati gli elfi Vyalia a proseguire la collaborazione ed addestrare degli Umani nelle loro arti, a fronte dell’apprezzamento dei risultati di tale alleanza ed in segno di riconoscenza verso l’aiuto ricevuto?
La proposta venne appoggiata dalla stessa imperatrice e portata ai Vyalia con un’ambasceria. Talandil Calendoron, che stava valutando una proposta molto simile, accettò con il consenso dell’intero Consiglio Elfico e mise sul piatto altre condizioni: riconoscimento formale da parte dell’impero dei territori abitati dagli elfi e la creazione di un corpo militare d’elite con grande autonomia operativa, composto da truppe miste addestrate dagli elfi e sotto il comando degli stessi.
L’accordo, siglato nella città di Greenheight da Lord Talandil e dell’imperatrice Irene in persona, sancì la nascita della Brigata Mathaure e della Contea Vyalia come entità giuridica e territoriale,
saldando definitivamente il rapporto di alleanza e reciproco soccorso tra le due nazioni.
Secondo l’autobiografia di Talandil, vergata molto tempo dopo, negli ultimi anni prima di recarsi all’ovest, il Conte elfo decise che i primi a potersi fregiare del titolo di Forestali Imperiali, fossero Acastian ed i reduci della guerra contro l’orda goblin; inoltre, come ricompensa e pegno di amicizia, l’ufficiale imperiale sarebbe stato insignito del titolo di Amico degli Elfi, la più alta onorificenza conferita ad un membro di un’altra razza.
Il lungimirante Talandil non stava semplicemente ringraziando il suo amico e compagno d’arme; dato il crescente potere dell’Impero thyatiano, egli pensava che assicurare legami più forti tra elfi e umani avrebbe giovato a entrambe le parti a lungo termine. Ma non voleva nemmeno vedere gli elfi diventare sottomessi o dominati dagli umani, quindi cercò di creare un’alleanza che instillasse il rispetto per gli elfi e la loro cultura imprimendo ai thyatiani i punti di forza del suo popolo. Fornire un addestramento nelle arti della foresta era un modo sicuro per farlo, ma creare amici e alleati fedeli all’interno dell’esercito thyatiano si sarebbe dimostrato ancora più efficace. Ed in Acastian, scriveva, aveva trovato un amico e un alleato che poteva aiutarlo a stringere un’alleanza di reciproco rispetto e interdipendenza.
Il signore degli elfi decise di investire Acastian con una cerimonia pubblica davanti all’Albero della Vita del suo clan e ciò che successe sbalordì tutti i presenti: al momento del conferimento dei titoli e del dono della spilla e della bandiera con l’arme dei Mathaure, l’Albero manifestò una forma di energia che si estese dal tronco e scese sull’inginocchiato Acastian, il quale potè solo fissare con soggezione lo spettacolo. Quando la mano spettrale entrò in contatto con la sua fronte, l’ufficiale thyatiano si sentì pervaso da un’energia che non riusciva a capire veramente, ma di cui non poteva nemmeno dubitare il potere; egli ebbe visioni degli elfi e della loro storia, le loro le gioie e le loro pene, ascoltò frammenti di famose poesie e canzoni elfiche, sentì la profonda connessione tra gli elfi e le foreste ed infine, accolse nella sua stessa anima la magia che è alla base dell’esperienza e dello stile di vita degli elfi. Forse, sentì la magia stessa che dava la vita agli elfi. In quel momento, Acastian trascese la normale capacità umana di comprensione, ricevendo una visione della Via degli Elfi che nemmeno i suoi anni vissuti tra loro gli avevano potuto fornire.
Tutti i membri del popolo Vyalia presenti, compresero che quella dimostrazione di energia mistica era un segno inviato da Corellon Larethian per mezzo del leggendario sovrano Ilsundal, creatore degli Alberi della Vita; un segno di approvazione per questa nuova e rivoluzionaria collaborazione tra le due razze. Tale considerazione venne poi confermata dal Custode in comunicazione con l’Albero stesso.
Da quel giorno, a memoria sempiterna dello straordinario avvenimento, ogni studente Mathaure ordinato come confratello dell’ordine, viene insignito dello status con una cerimonia simile, dinanzi all’Albero della Vita di Greenheight.
Dai tempi di Acastian e dei suoi ventuno compagni, i Forestali Imperiali sono cresciuti in numero ed in risorse, arrivando all’incirca a mille effettivi permanenti come standard operativo, con un quartiere generale situato nella città-fortezza di Foreston ed un’accademia di reclutamento nella città di Greenheight.
L’attuale Maethorchal (Comandante Supremo) dei Mathaure è Lady Larandia Siviel, una formidabile elfa vyaliana legata ad un clan minore, che servì per molti anni nelle pattuglie assegnate alla caccia degli umanoidi nel Dymrak. Trent’anni or sono, per la prima volta nella storia del corpo dei ranger, Larandia si congedò volontariamente dal servizio per poter andare all’avventura, trovare fortuna ed esplorare il mondo. Combatté sui campi di battaglia in diverse campagne per l’impero di Thyatis, guadagnandosi il rango di Cavaliere Imperiale grazie alle sue gesta e alla sue capacità di comando.
Circa dieci anni or sono, rientrò in patria dopo aver accumulato una notevole fortuna ed esperienza; tornò a Foreston dove venne riaccolta con tutti gli onori ed in poco tempo scalò la gerarchia militare, venendo scelta per diventare il nuovo comandante dei Mathaure con pieno merito.
E’ un’ottima insegnante sia per quanto riguarda le arti da Forestale che in quelle di combattimento ed è sua abitudine controllare il grado di preparazione e di motivazione dei cadetti freschi di nomina.
Il suo occhio attento, è chirurgico nell’individuare ed estirpare i ranger svogliati o poco dediti al servizio, che vengono cacciati dal corpo con disonore. La sua inflessibilità e la sua apparente infallibilità, le hanno fatto guadagnare molti nemici tra coloro che sono stati espulsi dai Forestali, alcuni dei quali erano ottimi combattenti. Pur avendo modi piuttosto aristocratici fuori dal servizio, non risulta altezzosa o arrogante, mentre in battaglia è un leader carismatico, affidabile ed osannato dai suoi soldati.
Reclutamento ed formazione
Nei ranghi dei Mathaure possono entrare solo Elfi, Umani ed eventualmente Mezzelfi, che devono presentare richiesta di arruolamento nella città di Greenheight, presso l’Accademia Forestale. Per i cittadini umani dei territori imperiali è possibile avanzare la domanda al momento della chiamata alla Leva Obbligatoria, decidendo così di intraprendere la carriera militare. L’aspirante ranger viene valutato con alcuni test attitudinali per capire se è idoneo al servizio o se una Casata o un Clan elfico lo sponsorizzano presentandolo all’Accademia; in questo ultimo caso, non è necessario sottoporsi ai test, in quanto la valutazione preliminare viene fatta dallo sponsor stesso. Non sono ammessi cittadini di nazioni che sono formalmente in guerra con l’impero e nessun individuo proveniente dalle terre sotto il controllo alphatiano, il nemico storico di Thyatis. Quando un cadetto viene ammesso alla fase di addestramento, guadagna temporaneamente la cittadinanza thyatiana e vyaliana, che verrà confermata a titolo permanente in caso di nomina; se il suo
domicilio è lontano dalla Contea, egli può vivere all’interno dell’Accademia, ove gli verranno garantiti vitto e alloggio.
L’addestramento dura cinque anni, di cui i primi due hanno una parte di studi teorici riguardanti la conoscenza della storia elfica, della botanica, la geografia e tutte le scienze naturali; unitamente a quanto detto prima, il candidato viene addestrato all’uso delle armi e valutato in ogni fase in base a principi di lealtà, onestà, senso dell’onore, affinità ai modi elfici e riverenza verso il mondo naturale ed animale. Qualora il cadetto non dovesse soddisfare le aspettative, viene allontanato dall’Accademia e non può in alcun modo presentare domanda di riammissione. Il triennio successivo gli aspiranti ranger passano più tempo a Foreston che non in aula e la formazione è dedicata allo studio delle razze umanoidi, alle tattiche di combattimento, a sviluppare l’abilità di seguire le piste e diventa molto più pratico, con affiancamenti nei servizi di pattuglia ed uscite con ranger veterani.
Una volta che il corso viene completato e i soggetti superano l’esame finale, essi si presentano al cospetto dell’Albero della Vita per la cerimonia di investitura, con consegna della spilla e della bandiera del corpo.