Le rarissime Statuine dal Potere Meraviglioso sono tra gli oggetti più straordinari che si possano trovare, agognati in tutta Mystara da ogni persona che abbia un minimo di conoscenza della magia. Queste statuine sono infatti la riproduzione in miniatura dell’animale che evocano, un fedele servitore che ubbidisce senza indugi al possessore dell’oggetto, che di fatto, ne è il padrone a tutti gli effetti.Esistono diversi tipi di statuine, alcune materializzano creature magiche “rinchiuse” nell’oggetto stesso, altre evocano creature reali da altri piani di esistenza.
Quest’ultimo è il caso di Miranda, la possente, la Furia Scarlatta.
Si sa molto poco dell’origine di questo animale magico, se non che ne esistono altre della sua specie e che sono belve selvatiche piuttosto intelligenti, originarie del Piano Astrale. L’oggetto che lega la forza vitale dell’animale, venne creato dai maghi della perduta civiltà di Nithia come guardie del corpo o come cacciatori, i quali riuscirono ad imprigionare parte dell’essenza delle creature ad un oggetto magico, in modo da creare un ponte tra i Piani e costringere le bestie ad accorrere al richiamo.
Stando a quanto afferma uno scritto ritrovato a Glantri, vennero create un totale di cinque statuine, ognuna in materiale differente e con diverse peculiarità. Miranda fu ricavata dal Diaspro, un minerale simile al quarzo ma di colore rosso con striature più scure, che secondo le conoscenze alchemiche evoca possanza, forza di volontà, combattività e salute.
Di tutte le Statuine del Potere Meraviglioso a forma di pantera infatti, Miranda rappresenta la guerriera, la combattente, più resistente e più forte delle “sorelle” ed il suo nome significa “ammirabile”, “degna di ammirazione”.
Questo è certamente vero vedendone le aggraziate e possenti forme sul Piano Materiale, ma chi sostiene di averla vista cacciare il cervo o il daino nelle sue terre astrali, afferma che in confronto la sua controparte terrena, è solo un vago ricordo della bellezza e della fierezza di questo straordinario essere.
Occhi che vedono
l’intimo dolore della mia anima.
Occhi che vedono
I passi confusi dei miei simili,
sulle orme di giocattoli impazziti.
Freccia, fulmine o lama di spada?
I tuoi…si, i tuoi.
Corri sicura a balzi vigorosi
leggiadra su zampe felpate, artigli
inguainati, armi letali solo
nel supremo bisogno,
mai macchiate da inutile sangue
o da inganno omicida.
Faccia a faccia, mio specchio;
immagine riflessa in una pozza immobile.
Vorrei poter conservare quell’immagine
su questo volto che mi appartiene.
Vorrei poter mantenere quel cuore
dentro al mio petto purissimo.
Tieni stretto l’onore del tuo spirito,
possente Miranda e resta al mio fianco
mia più cara amica.