Collocazione: Karameikos
Status: Capoluogo baronale
Tipologia: Piccola città
Popolazione: 4.900 abitanti
Governante: Lord Sherlane Halaran
Economia: pesca, legname, agricoltura, caccia, medicina, bestiame, pelli, lana commercio.
Templi: Lathander, Ilmater, Torm, Tyr, Silvanus Tymora, Helm.
Leggi: Oltre alla legge del Duca, è vietato l’uso della magia all’interno dell’area cittadina; sono ammessi solo spade e pugnali per legittima difesa.
Questa piccola città sorta quasi trent’anni fa dove il Lago Ventoso alimenta il fiume omonimo (o Waterolde in traldariano) è un luogo molto peculiare e rappresenta una sorta di piccolo paradiso ai piedi delle imponenti Cime Nere.
Prima dell’arrivo delle forze thyatiane fedeli a Stefano Karameikos, il villaggio era già una piccola ma fiorente comunità di pescatori e boscaioli, felicemente annidata nelle grandi foreste settentrionali; gli abitanti di queste terre selvagge ed incontaminate hanno da tempo sviluppato un ottimo equilibrio con l’ambiente circostante e traggono le loro risorse trattando la natura con rispetto e deferenza.
Questo stato di cose non cambiò quando il barone incaricato dal Duca si insediò nei suoi nuovi possedimenti.
Sherlane Halaran era già un altro chierico del clero di Lathander prima ancora che decidesse di seguire Stefano Karameikos nelle terre di Traldara. Ad Halaran vennero perciò affidati due compiti: l’amministrazione del territorio in qualità di Barone e la gestione del clero locale in qualità di arcivescovo.
Egli capì che l’approccio nei confronti della comunità avrebbe dovuto essere di integrazione verso gli usi e costumi locali e che solo inserendosi gradualmente nel già consolidato equilibrio, avrebbe avuto successo.
Il barone, aiutato in anni più recenti dalla giovane
nipote, seppe gestire bene entrambi i propri ruoli e continuò la salvaguardia del territorio, implementando le leggi ducali e alzando notevolmente la qualità della vita dei suoi concittadini.
Fece costruire una cerchia muraria per proteggere l’abitato dalle frequenti incursioni dei numerosi gruppi umanoidi della zona e favorì gli scambi commerciali con le terre più a sud, guadagnandosi il rispetto e l’amore dei ruvidi montanari traldariani.
La Soglia è una città molto grande in rapporto alla sua popolazione, frutto di un accurato ed efficace piano urbanistico attuato da Halaran nei primi anni di governo: nessuna abitazione può essere costruita a meno di quindici metri da quelle adiacenti.
Questo fa si che le strade siano ampie e ben pulite, numerosi alberi e aiuole punteggiano varie parti della città e ogni abitazione è circondata da giardini e recinti per gli animali domestici.
Il rigido clima tipico delle terre traldariane settentrionali è mitigato dalla presenza del Lago Ventoso, famoso in tutto il ducato e nelle nazioni vicine per le sue Trote Leviche Argentate, mentre le rigogliose foreste di centenari Olmi Glabri Montani, utilizzati per le loro proprietà medicamentose, fanno di La Soglia un luogo ambito in cui vivere e prosperare.
La Soglia in dettaglio
Isola di Levica – Villaggio dei pescatori
Questo piccolo villaggio viene utilizzato durante l’alta stagione dai pescatori che risiedono a La Soglia, come base per pescare la pregiata Trota Levica Argentata. Nonostante sia facilmente raggiungibile dalla strada della diga (non dal fiume quando la diga è aperta a causa della corrente impetuosa) esso è quasi autosufficiente, in quanto diversi commercianti e locandieri si spostano sull’isola quando inizia la nuova stagione.
Il villaggio può ospitare poco meno di un migliaio di persone.
Roggiola – Villaggio dei Boscaioli
Similmente al villaggio di Levica, Roggiola è un abitato in cui risiede una specifica categoria di lavoratori, in questo caso i boscaioli.
Il commercio del legname è una delle principali risorse di La Soglia, unito all’estrazione della linfa degli Olmi Montani, mentre a differenza del villaggio di Levica, esso è abitato per tutto l’arco dell’anno, anche se d’inverno, quando i lavoratori stagionali tornano verso sud, vi sono meno abitanti.
Il suo nome è dovuto al vicino canale di deflusso, utilizzato per il controllo dei tronchi tagliati e trasportati a valle tramite il Fiume Ventoso.
Isola di Fogor
Quest’isola era già sovraffollata prima che entrasse in vigore il decreto del Barone Halaran ed è quindi un intricato labirinto di strade strette e sporche, oltre che un ricettacolo per tutte le attività illegali di La Soglia.
La guardia cittadina organizza talvolta delle incursioni al fine di fermare le attività illecite, ma non oltrepassa mai i ponti quando cala il sole.
Vi sono diverse rovine disabitate e mai abbattute, come la Vecchia Segheria e la Torre Storta, che
vengono abitualmente utilizzate come covi per le organizzazioni criminali che operano nella zona.
La Rocca di Tarn
E’ il castello del Barone Halaran, una piccola e robusta roccaforte al confine con le terre selvagge, costruita a nord della cittadina per fornire protezione contro le numerose bande di umanoidi che scendono dalle montagne Cime Nere.
E’ la residenza del barone ma egli non ne ha fatto un punto nevralgico del suo potere temporale, preferendo per questa funzione il grosso Municipio al centro di La Soglia, all’interno del quale si custodiscono le armi illegali e dove si svolgono le riunioni del consiglio.
La Diga
Principalmente nata per regolare il flusso delle acque che scendono dal Lago Ventoso durante il disgelo, Sherlane Halaran ha fatto costruire questo immenso sbarramento a paratie mobili anche per impedire alle navi provenienti da sud, di poter accedere al Lago. Egli ritiene che usufruire delle risorse del Lago sia un diritto esclusivo dei cittadini di La Soglia e dei villaggi della baronia, in quanto vi è un’attenta ed oculata gestione del territorio che evita un eccessivo sfruttamento delle risorse naturali.
La Dida del Waterholde è lunga più di cento metri e senza di essa la cittadina sarebbe vittima dell’innalzamento delle acque durante il disgelo dei ghiacciai delle cime in primavera, quindi riveste un’importanza vitale per gli abitanti della zona ed esiste un vero e proprio corpo di guardia che la vigila e la tiene nelle condizioni migliori.
E’ un’usanza quasi trentennale orami, che il 10 di Thaumont, al momento dell’apertura delle paratie, la gente di La Soglia assista all’evento, tradizionalmente seguito da una processione religione presieduta dal barone in persona, che
annuncia l’apertura della stagione di pesca e di taglio del legname. La cittadina è addobbata a festa per una settimana, vi sono giochi, spettacoli e giostre per le strade e le barche possono uscire a pesca anche di notte, facendo risplendere il Lago Ventoso con le loro lampare.
Tale evento è chiamato “La Sciabordata” ed è un appuntamento immancabile che si ripete ogni anno.
Le Rovine di Mistamere
A nord dei La Soglia, sulla parte occidentale del Lago, vi sono le rovine di un’antica città; la maggior parte dell’area è stata poco esplorata e tra gli alberi spuntano come dita scheletriche le torri e i ruderi delle case di quella che doveva essere un tempo una fiorente cultura.
Gli abitanti della cittadina e persino i bellicosi umanoidi delle Cime Nere evitano questo posto, che incute in ogni vivente un grande timore reverenziale. Molte sono le storie che si narrano davanti ai camini sull’origine e la caduta di Mistamere, cosi come numerosi sono stati gli incauti che hanno osato avventurarsi tra le sue mura e non sono mai più tornati. Tuttavia nel sentire comune della popolazione di La Soglia, i vecchi ruderi sono parte integrante del folklore locale e del loro territorio e c’è chi narra storie ancor più favolose sui tesori che vi si nascondono: i residenti infatti, quando alludono a qualche ricchezza o a qualche insperato colpo di fortuna, dicono all’interlocutore “Hai trovato le Chiavi di Mistamere”!